Prima di iniziare a lavorare come copywriter freelance ho lavorato diversi anni in un McDonald’s della periferia industrializzata della Val Vibrata. È qui che ho provato per la prima (e unica) volta l’esperienza della catena di montaggio. Ora, mi rendo conto che applicare il concetto della catena di montaggio a dei semplici panini, quando Ford l’aveva pensata per il montaggio di manufatti complessi, può sembrare eccessivo, ma tant’è. Se non mi credete entrate nelle cucine di un McDonald’s, oppure guardatevi The Founder con Michael Keaton o, se avete poco tempo, leggetevi questo articolo.
Ad ogni modo, se McDonald’s riesce a servirvi un menù completo in meno di cinque minuti, è perché utilizza le persone come fossero ingranaggi. Ognuno ha il suo ruolo e quello è, non ci sono possibilità di errore o di improvvisazione: ogni movimento è ridotto al minimo, asciugato di ogni inutilità; ogni movimento è previsto da un protocollo.
Più o meno uguale a come mi immagino il lavoro in un call center: gesti ripetuti meccanicamente, parole mandate giù a memoria, sempre le stesse, sempre uguali, ogni domanda è calcolata e ha la sua risposta; non ci sono possibilità di errore o di improvvisazione.
E così è in una miriade di altri lavori: tutto inesorabilmente programmato per risparmiare tempo. E finché il lavoro si riduce alla meccanica ripetizione di un movimento, di uno script, di un copione, per così dire, cos’è che fa la differenza tra te e un altro?
Te lo dico io: Niente. Anzi, no: il costo del tuo lavoro.
Ci sarà sempre qualcuno di più economico a cui far fare qualcosa di così meccanico che chiunque potrebbe farlo.
Se il tuo lavoro non è creativo o interattivo o non ti permette di metterci qualcosa di tuo, stai pur certo che ti abbandonerà. Arriverà qualcuno a rimpiazzarti (i robot, per esempio, sono molto più bravi di qualunque uomo sulla terra a svolgere compiti meccanici e ripetitivi). Ma non sono altrettanto bravi a metterci del loro – per dire.
Certo, trasformarti in un ingranaggio è molto più rassicurante, comporta meno responsabilità. Te ne stai lì buono, assecondi il movimento dell’ingranaggio che ti precede e agevoli quello dell’ingranaggio successivo.
E questo non avviene solo nelle catene di montaggio, sia chiaro. Avviene in tutti i settori. È pieno il mondo di persone che continuano a svolgere il proprio lavoro con la passività di un ingranaggio qualunque, senza passione, senza iniziativa, senza voglia, senza prospettiva.
Quindi, qualunque lavoro tu faccia, ricordati che, è vero, comportarsi come un ingranaggio è più facile, ma nessun ingranaggio è mai davvero insostituibile.