C’è stato un periodo in cui sono stato un lettore vorace, famelico, quasi compulsivo. Leggevo tre libri contemporaneamente, uno la mattina, uno al pomeriggio e uno alla sera. Lo facevo senza alcun metodo. Appena finito un libro, lo riponevo sullo scaffale e ne prendevo subito un altro, senza neanche guardare il titolo. E guai a rileggere un libro due volte!
Qualcuno potrebbe dire che era il tentativo di sopperire a qualche mancanza, non lo escludo – ma non ne ero cosciente allora come non ne sono cosciente oggi.
Leggevo in maniere così veloce e maniacale che, lo ammetto, non ricordo nulla, o poco più, di ciò che ho letto.
Poi, improvvisamente, da un giorno all’altro, ho smesso di leggere. Non leggevo più nulla: niente romanzi, niente racconti, niente poesie, niente articoli di giornale, niente testi dell’università – niente. Come quando prendi una sbronza epica di rum e pera (o di quello che ti pare) e poi non riesci neanche più a sentirne l’odore senza vomitare. A me è successa la stessa cosa con i libri.
Credo di aver letto sì e no una decina di libri negli ultimi dieci anni – e, se ci penso, un po’ me ne vergogno.
Così, il 1 gennaio 2021, nella mia lunga lista di buoni propositi, ho inserito anche di leggere un libro al mese, con l’obiettivo di rileggere tutti i libri che ho letto in passato e di cui non ricordo assolutamente un beneamato.
Un tempo pensavo che rileggere un libro già letto fosse una perdita di tempo. Ci sono così tanti libri da leggere, pensavo. Il che è vero, per carità, ma se i libri che leggi poi non te li ricordi o non li riesci ad apprezzare a fondo è come se non li avessi mai letti – no?
Ecco, magari alternerò un libro già letto a un libro mai letto – giusto per cercare di tenermi comunque un minimo aggiornato.
Per esempio, ho letto per la prima volta Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway e adesso sto rileggendo Un amore di Dino Buzzati (e ci ho trovato dentro uno stile che, a tratti, lo rende quasi contemporaneo a noi e da cui, inconsciamente, ho attinto più volte in fase di scrittura).
Tutto questo per dire che sì, leggere tanto fa bene, ma. E, soprattutto, rileggere i libri che abbiamo già letto fa ancora meglio, perché in un libro sono nascosti decine di altri libri e per leggerli tutti bisogna leggerlo più volte.