Sono nato nel febbraio del 1986, alle cinque del mattino, con il cordone ombelicale attorno al collo e l’ostetrica che lanciava bestemmie di marmo contro la vagina di mia madre.

Questo lo so perché me lo hanno raccontato.

Alla stessa maniera so che l’ospedale era ricoperto di neve e, in una cittadina di mare come quella in cui sono nato, l’evento era così raro e affascinante che tutti rimanevano a bocca aperta e nessuno faceva niente per organizzare, che ne so, la viabilità, per esempio. Per cui, ecco, immagino che i bambini esultassero perché le scuole erano chiuse e avrebbero passato la giornata a distruggersi le mani e la faccia con le palle di neve; gli adulti sorridessero perché, nonostante tutti i disagi, la neve in fondo rende tutto più bello; gli anziani si rincuorassero perché erano riusciti a vedere una nuova nevicata prima di tirare le cuoia; e dal Palazzo tutti sospirassero perché finché c’era la neve i cittadini si sarebbero dimenticati delle buche in strada e compagnia bella.

Perché, in fondo, la neve è così: rende tutto più bello, ovatta il mondo e lo nasconde. Copre le invettive delle ostetriche e allenta i cordoni ombelicali un po’ stronzi che rischiano di strozzarti il primo pianto in gola.

Da lì in poi è stato una lotta continua contro un caratteraccio chiuso e introverso che qualche gene bacato, ereditato chissà da chi, mi aveva impiantato nello stomaco.

Sì, perché ogni volta che mi trovavo davanti a qualcuno che non conoscevo, uomo, donna o bambino che fosse, lo stomaco iniziava a contrarsi e ad attorcigliarsi su sé stesso, la gola iniziava a balbettare, le orecchie diventano come le valvole di sfogo di una pentola a pressione e le mie gambe correvano il più veloce possibile lontano da tutti.

Così sono cresciuto cercando di ridurre al minimo i contatti, circondandomi di giocattoli, peluches, cioccolato al latte e fumetti di Topolino: ciottoli di un fortino che avrebbero dovuto tenermi al riparo dal mondo.

Ho studiato Lettere, lavorato per sei anni in un McDonald’s della provincia industrializzata abruzzese, conseguito un Master di Giornalismo.

Nel frattempo ho scritto L’apnea dei 22 (Aletti, 2008) e Il verso del coniglio (Schena, 2010) con cui ho vinto il Premio Gentile 2010.

Poi ho iniziato a lavorare nel mondo della comunicazione in una scuola di giornalismo: io che da bambino sognavo di fare lo scrittore, poi il bibliotecario, poi il giornalista, poi il professore, poi il direttore di un McDonald’s, poi di nuovo il professore, adesso mi ritrovavo a occuparmi di qualcosa a cui non avevo mai pensato. L’ho fatto per tre anni, finché non ho deciso che, forse, in quel contesto ci stavo stretto ed era meglio allargare i miei orizzonti altrove. Così sono diventato un freelance e ho iniziato a lavorare al fianco di professionisti e web agency, tra cui Clouds IndustryCarosellingGoon e Abruzzo Digitale.

Parallelamente ho iniziato a svolgere come docente attività di formazione in copywriting, content marketing e social media strategy per aziende che vogliono iniziare ad affacciarsi al mondo del web.

Nell’ultimo periodo, dopo una decina d’anni di silenzio letterario, ho scritto Scusa, non ti avevo visto (KDP, 2019) e sono stato tra i curatori, insieme a Paolo Stella, Andrea Delogu, Chiara Fornari, Federico Albani, Matteo Bonacci, Dario Nesci e Francesca Noseda,  del progetto editoriale Domani ti scrivo (Mondadori, 2020).

Con lo Studio MAAL smonto, ricostruisco e lancio idee nel mondo per dichiarare guerra alla mediocrità.

Come freelance mi occupo di campagne pubblicitarie on/offline, brand identity, naming, headline, payoff, bodycopy, social media marketing e formazione in comunicazione pubblicitaria.

Studio MAAL sono le quattro mura dentro cui faccio comunicazione pubblicitaria, dove le idee vengono smontate, ricostruite e lanciate nel mondo con una potenza che non puoi ignorare. Qui, ogni progetto è un esperimento. Un pezzo unico. Una dichiarazione di guerra contro la mediocrità – o, quantomeno, ci provo.

Ho lavorato con e per:

QSGroup (2024) / Università degli Studi di Teramo (2024) / Abruzzo Digitale (2023) / AISM Teramo (2023) / UNPLI Abruzzo (2023) / Iconix (2023) / Team System (2022) / Provincia di Teramo (2022) / Barilla (2021) / GOON (2021) / Comune di Teramo (2021) / Confcommercio Teramo (2021) / Consorzio Monti Gemelli (2021) / ITS Teramo (2021) / Pescara Calcio (2021) / Al Trabucco da Mimì (2020) / Centro Studi Italia-Canada (2020) / Ludattica (2020) / MySweetQuarantine (2020) / Caroselling (2019) / WWF Abruzzo (2019) / ANPAL (2018) / Fondimpresa (2018) / Living Nepal (2018) / PD (2018) / Profili Aziendali & Partners (2018) / Keti Web Marketing Agency (2018) / TDA (2018) / Clouds Industry (2016) / Eidos Communication (2014) / e tanti altri.

Non sono solo clienti o collaboratori, sono complici in questa missione di ribellione contro il banale.

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