Non salviamo vite MA… la fiducia è difficile da rianimare

“Non operiamo a cuore aperto”. “Mica siamo al Pronto Soccorso”. Ti guardi allo specchio, te lo ripeti per sentirti meno in colpa. È un mantra che suona bene, ti toglie la responsabilità: siamo solo dei meri esecutori del digitale. Ma la verità è che ogni nostra mossa — un click, un post, un report sbagliato — è un proiettile sparato contro la fiducia di un cliente. E quando inciampi, non ti fermi all’istante: scivoli giù, trascini giù budget, reputazione, credibilità.

Schiacci “play” su una campagna sbagliata e senti un vuoto al petto. Non senti alcuna sirena, ma ascolti il silenzio di un report che non decolla. Ogni deadline mancata è un colpo sordo, un paziente immaginario — il brand — che smette di respirare.

Non corri in corridoi fluorescenti, ma sei ugualmente in trincea. L’urgenza si presenta senza preavviso: un crash server mentre sorseggi il caffè, una richiesta last‑minute che esplode come un colpo di pistola a mezzanotte. Ti rimbocchi le maniche, tasti come mani in trappola, rimescoli priorità come carte impilate in un mazzo bagnato. Non c’è gloria: solo il rombo della deadline in lontananza.

Non spalanchi costole, però lavori in un campo minato di micro‑errori. Un refuso diventa una scheggia, un link rotto un trapano nell’orecchio. Il cliente ti scruta, si aspetta precisione chirurgica. Non c’è margine d’errore, non esiste “lo sistemiamo dopo”: ogni ritocco è un piccolo intervento che va fatto bene al primo colpo, perché la fiducia non ha piano B.

“Nom salviamo vite”, “Non operiamo a cuore aperto”, “Mica siamo al Pronto Soccorso”. Smettila di ripeterle come un disco rotto. Riconosci che il tuo lavoro ha peso, che le responsabilità non si cancellano con una battuta. Costruisci processi solidi, stabilisci regole, impara a dire “no” senza sensi di colpa, a rispettare le scadenze e il cliente.

Non nasconderti dietro il desiderio di libertà, perché la vera libertà non sta nell’annullare le emergenze, nello sminuire o ridicolizzare in cliente, ma nel gestirli con la forza di chi sa che, anche senza bisturi, tutto questo rappresenta la tua professionalità.